Il mal di schiena rappresenta una delle cause più comuni di disabilità in tutto il mondo, influenzando la vita quotidiana di milioni di persone. Sebbene le origini di questo disturbo possano variare ampiamente, una significativa porzione di casi di mal di schiena può essere attribuita a meccanismi di intolleranza alle sollecitazioni, ipersensibilità e danneggiamento strutturale. Questo articolo esplora il complesso intreccio di fattori meccanici e fisiologici che contribuiscono al mal di schiena, offrendo una panoramica su come questi elementi interagiscano e influenzino il benessere individuale.

La Natura del Dolore di Schiena di Origine Meccanica

La colonna vertebrale è un’architettura straordinariamente complessa, progettata per sostenere il corpo, consentire una vasta gamma di movimenti e proteggere il midollo spinale. Tuttavia, questa struttura è anche soggetta a stress e sollecitazioni continue, che possono culminare in episodi di dolore quando i meccanismi di adattamento del corpo vengono superati.

Sollecitazioni e Stress Meccanico: Il Punto di Partenza

Le attività quotidiane, siano esse: movimenti normali, movimenti bruschi o posture mantenute per lunghi periodi, impongono alla colonna vertebrale e ai tessuti circostanti sollecitazioni di tipo meccanico. Tali sollecitazioni quando amministrate per un tempo esteso e prolongato, quando amministrate troppo frequentemente o ad una intensità troppo grande.. possono essere la fonte iniziale di disagio e dolore. La capacità di questi tessuti di resistere e adattarsi a tali sollecitazioni è fondamentale per prevenire l’insorgenza di problemi. Quando i tessuti corporei sono integri hanno una eccezionale capacità di sopportazione che però non è illimitata. Se questo limite viene superato, il nostro corpo per avvertirci inizia a produrre delle sensazioni spiacevoli (dolore, tensione) per sottolineare un abbassamento della tolleranza di quel tessuto dolente.

L’Intolleranza alle Sollecitazioni: Quando il Limite è Superato

Una intolleranza meccanica si verifica quando un tessuto corporeo non è più in grado di assorbire o adattarsi efficacemente ad un determinato stress meccanico. Questa incapacità può essere il risultato di sollecitazioni eccessive o di una condizione fisica inadeguata che impedisce ai tessuti di recuperare e rafforzarsi.

Immaginando la colonna vertebrale come un’entità all’interno di uno spazio cartesiano tridimensionale, possiamo comprendere come sia soggetta a tre tipi fondamentali di sollecitazioni.

Questa immagine didattica illustra una figura umana in posizione eretta all’interno di un sistema di riferimento cartesiano. Tre piani colorati – rosso per il sagittale, blu per il frontale e verde per il trasversale – incorniciano la figura, con frecce che indicano le direzioni delle forze compresive e di taglio che possono influenzare il corpo umano: rosse per le forze compresive, arancioni per le forze di taglio antero-posteriori e rosse laterali per le forze di taglio. La legenda spiega visivamente come questi piani e forze interagiscano con la struttura umana.Lungo l’asse longitudinale, subisce sollecitazioni compressive, le quali possono essere di natura balistica durante movimenti rapidi e improvvisi, statica quando sosteniamo carichi in posizione fissa, o dinamica quando il centro di gravità del corpo si muove.
Parallelamente la colonna può essere interessata da sollecitazioni di taglio, che si manifestano quando le forze agiscono orizzontalmente, sia anteriormente-posteriormente che viceversa, come quando ci pieghiamo in avanti o all’indietro, sia laterali, come nel caso di un movimento di torsione o di una flessione laterale.

In linea di massima i movimenti del corpo creano mai una sollecitazione semplice come quelle nella figura ma delle sollecitazioni composte.

 

Queste sollecitazioni, se eccessive o mal gestite, possono superare la tolleranza dei tessuti spinali, portando a un’irritazione delle strutture specifiche come le vertebre, i legamenti e i muscoli che le sostengono. La comprensione di questi meccanismi è cruciale per mantenere una schiena sana e prevenire il mal di schiena, richiedendo un equilibrio tra attività e riposo, una corretta ergonomia durante il sollevamento di pesi, e una postura adeguata per minimizzare il rischio di intolleranze e irritazioni che potrebbero portare a dolori e disagi.

Quando i tessuti sono costantemente sollecitati oltre la loro capacità di tolleranza, si instaura un circolo vizioso di dolore e infiammazione.

L’Ipersensibilità e il Dolore Cronico: Un Ciclo Difficile da Interrompere

La condizione di ipersensibilità, dove anche stimoli minimi vengono percepiti come dolorosi, è spesso il risultato di un’esposizione prolungata a sollecitazioni che superano le capacità di adattamento dei tessuti. Questo fenomeno, noto come sensibilizzazione periferica, segna una transizione dal dolore acuto a quello cronico, complicando ulteriormente la gestione del mal di schiena.

Danni Strutturali: Conseguenze a Lungo Termine

Senza interventi adeguati, l’intolleranza prolungata alle sollecitazioniL’immagine mostra un confronto tra un’articolazione spinale normale e una infiammata/danneggiata. In alto è raffigurata una vertebra sana con la relativa capsula articolare, il fluido sinoviale e le faccette articolari. Nella parte inferiore dell’immagine, l’ingrandimento evidenzia un’articolazione con segni di infiammazione e danneggiamento, contrassegnata da rossore e alterazioni strutturali. Le didascalie indicano le diverse parti anatomiche, inclusi la vertebra e il disco intervertebrale. può portare a danni strutturali permanenti nei tessuti della colonna vertebrale, inclusa la degenerazione dei dischi intervertebrali e l’infiammazione delle articolazioni. Questi cambiamenti non solo aggravano il dolore, ma possono anche limitare la mobilità e la qualità di vita.

Per esempio il mal di schiena da estensione è una condizione comune causata da movimenti ripetuti che portano le articolazioni vertebrali al loro limite articolare osseo. Quando compiamo attività che richiedono un’estensione continua e ripetitiva della colonna vertebrale, come può accadere in alcuni sport o mestieri, mettiamo sotto pressione le faccette articolari. "Anatomia e Patologia della Sciatica: Dal Disco Lesionato all'Infiammazione delle Faccette Articolari e del Muscolo"Queste sono piccole articolazioni situato tra le vertebre che consentono alla colonna di muoversi e piegarsi. L’uso eccessivo di queste articolazioni può portare alla loro infiammazione, risultando in un dolore localizzato che è spesso descritto come acuto o pungente. Se non gestito correttamente, questo tipo di mal di schiena può diventare cronico, ed essere uno dei fattori che innesca la degenerazione ulteriore nelle altre strutture vertebrali.

Anche la sciatica può spesso essere il risultato di sollecitazioni ripetute che hanno creato una intolleranza meccanica che si manifesta nella lesione dei dischi intervertebrali. Questa condizione emerge quando le sollecitazioni ripetute o mal gestite superano la capacità del disco di assorbire e distribuire le forze, portando a lesioni/infortuni come ernie o protrusioni discali. Il disco danneggiato può quindi sporgere e comprimere il nervo sciatico adiacente, scatenando un dolore che si irradia dalla schiena fino alla gamba. Questo processo doloroso non solo limita il movimento ma può anche essere sintomatico di un problema più profondo relativo alla salute e all’integrità strutturale della colonna vertebrale. La gestione efficace della sciatica richiede quindi un approccio che consideri sia il sollievo dal dolore che il trattamento delle cause meccaniche sottostanti.


Verso una Gestione
Efficace

La chiave per affrontare il mal di schiena di origine meccanica risiede nell’identificazione precoce delle attività e delle condizioni che provocano intolleranza alle sollecitazioni. Interventi come la terapia fisica, le modifiche ergonomiche e le strategie di gestione del dolore sono essenziali per rompere il ciclo dell’intolleranza allo stress, ridurre l’ipersensibilità e prevenire danni strutturali. La prevenzione, attraverso l’educazione e la consapevolezza delle proprie limitazioni fisiche, svolge un ruolo fondamentale nella gestione del mal di schiena.

 

Per approfondire: “Le Meccaniche della Schiena” del prof Stuart McGill.